Alcune opere di Ilaria Pergolesi

Ilaria Pergolesi


Artista e Curatrice

 


   

Recensioni

L' Eterno femminino nell' Arte di Ilaria Pergolesi di Gianni Latronico

Tra il figurativo e l’informale, il concreto e l’astratto, il finito ed il non finito, che dà il senso dell’infinito, dell’eterno e del sublime, si sviluppa l’art in progress, il pensiero in fieri, l’idea in nuce, l’estro in divenire dei quadri stupendi di Ilaria Pergolesi.
In una incandescenza magmatica di volumi rotolanti, in una fiumana straripante di linee convergenti ed in un’epifania di forme cangianti, i segni onirici, i tratti sognanti, i rilievi sporgenti si inseguono nel caleidoscopio cromatico dei suoi colori in movimento.
Essendo tutta al femminile, la sua arte eccelsa s’inerpica sui picchi delle idee pure dell’Iperuranio, delle nuvole vaganti dell’Olimpo, dello splendore astrale dell’Empireo e si riversa in terra, per immettere l’eterno femminino negli esseri animati ed inanimati.
Nature morte, vive, silenti vibrano di luce propria; brulicano di frutti maturi; profumano di fiori freschi; in tutti i sette colori dell’iride evanescente, in tutti i mille sapori della terra laziale ed in tutto il rigoglio della natura naturans di una pittura lussureggiante.
Gli effetti luministici, dinamici e prospettici non sono dei trucchi accademici, ma  delle vibrazioni psichiche, che affondano le loro radici nelle profondità del subconscio, nell’immanenza dello spirito e nella levità della mente pensante.
Ilaria Pergolesi sprigiona gioia di vivere da tutti i pori, da tutti i pigmenti, da tutti gli spazi ritmici del tessuto connettivo, in una cifra stilistica sui generis, con colori primari emergenti, luci psichedeliche splendenti, nonostante un sottile velo di malinconia.
Il tratto è deciso; il chiaroscuro è marcato; la figura è delineata; eppure l’immagine è evanescente; l’atmosfera è avvolgente; la composizione è onnicomprensiva, invadendo l’angolo visivo dei fruitori, per invitarli ad entrare nel quadro, coinvolgendoli direttamente.
Dopo qualche attimo di perplessità, questi scorgono lo spirituale nell’arte seria, ma non troppo; materica, ma non troppo; arcaista, ma non troppo e sono lieti d’intraprendere un passaggio, un viaggio, un volo, a costo di naufragare insieme con l’autrice di tanta arte.

Esplosioni in bianco e nero Ilaria Pergolesi di Cristina Nisticò

Ilaria Pergolesi è una giovane artista molto promettente. Il suo percorso artistico ha inizio nel 1987 quando a soli sette anni vince il suo primo premio come giovane promessa della pittura italiana. Le sue ultime tele dimostrano come, nonostante la sua giovanissima età, Ilaria sia cosciente della potenza del suo segno e sia in grado di gestire lo spazio pittorico con disinvoltura e capacità tecnica.
Le sue Esplosioni in bianco e nero hanno un’energia prorompente che dilaga nello spazio al di fuori della tela. La forza che scaturisce da questi grandi ritratti di donne è centrifuga e centripeta. Il suo gesto d’artista è deciso, incisivo e determinato. Il bianco della tela è assoluto. Il pennello, intinto di un colore nero profondo, disegna figure femminili sensuali e maliziose che nascono da un fremito di vita e di passionalità. La loro esistenza come soggetti artistici è legata alla visione privatissima e intima di Ilaria, al suo carattere vivace, genuino e sincero, al suo spirito libero pronto allo scontro e all’incontro degli estremi, del bianco e del nero.
Questo suo slancio vitale ricorda le esperienze pittoriche del primo Novecento che si contrappongono all’atteggiamento impressionista sensitivo: dell’Espressionismo del movimento Fauves francese e del Die Brücke tedesco. Come scrive Giulio Carlo Argan:
L’impressione è un moto dall’esterno all’interno: è la realtà (oggetto) che s’imprime nella coscienza (soggetto). L’espressione è un moto inverso, dall’interno all’esterno: è il soggetto che imprime di sé l’oggetto.
L’artista espressionista ha spesso un atteggiamento aggressivo e volitivo che tende alla comunicazione del sé all’altro tramite i mezzi dell’arte. E’ una scelta artistica che necessita di un rapporto umano e quindi sociale tra l’artista e il suo pubblico. Ilaria Pergolesi è una inconsapevole discendente di Egon Schiele (1890-1918), colui che comunicava con i suoi ritratti di donne un impeto erotico prima sconosciuto, l’artista dalla natura ardente e genuina “Sotto il cielo bianco”.
Ilaria utilizza d’istinto la tecnica del dripping o del drip painting, il gocciolamento di colore che Gorky e Hofmann tra le pennellate lasciavano correre sulle tele e di cui Pollock fece uno stile che divenne in seguito una moda, un’accademia.
La tecnica del gocciolamento è rivoluzionaria in quanto il segno non nasce da un gesto di contatto diretto tra il pennello e la superficie dipinta ma da una fase aleatoria, casuale. Questa fase può essere comunque riconosciuta e quindi controllata, seguita e guidata conoscendo la fluidità del colore, la materia pittorica e le caratteristiche della superficie.

 

 

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